Quando aspettavo il mio piccolo Luca ed ho letto che esisteva la possibilità di avere accanto una persona professionalmente preparata per affiancare la futura mamma, sia durante la gravidanza ed il parto sia anche solo durante il puerperio, confesso che ho trovato tutto ciò un poco strano.
Avevo la sensazione che con una persona che non fosse della mia famiglia, mi sarei sentita a disagio, volevo che tutto accadesse in modo naturale e non ci fossero delle interferenze, mi aspettavo che la gioia mi desse anche la forza per superare la fatica che molte amiche mi avevano descritto. Si avrei potuto farcela da sola!
Avevo letto molti libri, riviste sull’argomento, avevo frequentato un corso di preparazione al parto, mi sentivo davvero a posto. Poi il grande evento, il mio bimbo è nato, tutto è andato nel migliore dei modi, siamo rimasti tre giorni in clinica e pian piano che il momento di lasciare il nido si avvicinava, alla gioia di essere finalmente a casa soli noi tre, si aggiungeva un’ansia indicibile che non riuscivo a controllare ed a comprendere.
Eccoci finalmente a casa, ma proprio nel momento in cui Luca si svegliava per la prima volta nella nostra casa, io sono scoppiata in un pianto inconsolabile.
Il piccolo poi ha fatto il resto, non riusciva ad attaccarsi al seno, in clinica non avevano dato molto ascolto alle mie domande e se, pesandolo aveva preso poco latte, mi ”consolavano” dicendo non si preoccupi, lo integriamo noi con il biberon, la montata lattea tarda ad arrivare ma prima o poi arriverà.
Dunque ero tornata a casa e dopo due giorni ero nella disperazione più totale.
Allora mi è ritornato in mente l’articolo che avevo letto e sono tornata a rileggermi il sito di Virginia, piena di timori, ma decisa ad aiutarmi e ad aiutare il mio bimbo, ho chiamato lanciandole il mio S.O.S. poiché mi sentivo delusa e amareggiata.
Abbiamo preso un appuntamento per il giorno seguente, ma confesso che l’avrei voluta avere accanto a me all’istante.
Dopo aver parlato a lungo al telefono mi sentivo sollevata poiché iniziavo a vedere uno spiraglio.
La notte con il mio Luca non è stata delle migliori, ma al mattino all’ora stabilita è arrivata Virginia.
Mi ha affiancato nei momenti di panico, con discrezione, ma con molta efficacia.
Abbiamo attaccato insieme il bimbo al seno, mi ha suggerito la posizione migliore e soprattutto i tempi, molto più lunghi facendomi comprendere l’importanza di non guardare sempre l’orologio.
Sono riuscita con più sicurezza a disinfettare il cordone, mi ha fatto notare delle piccole sfumature senza farmi sentire giudicata, ma soprattutto la cosa di cui la devo ringraziare è che è stata ad ascoltarmi.
Tutto ciò mi ha fatto sentire valorizzata, come donna e come mamma, ho potuto rivivere il mio parto parlandone, sentendomi compresa da un’altra donna che aveva vissuto la mia esperienza.
Avevo precedentemente tentato con mia mamma, ma non aveva compreso il mio bisogno ed io non volevo sentirmi compatita.
Io avevo bisogno di un orecchio attento e con lei mi sono sentita accolta.
Durante i giorni a seguire le cose sono andate profondamente meglio ed ho accettato anche il fatto che quel bimbo è un’altra entità diversa da me ed interamente da conoscere e comprendere.
Grazie Virginia

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