da Virginia Mereu | Apr 24, 2019 | Aiuto per la mamma, Allattamento, Allattare, Dopo il parto, Esperienze di mamme, Il Libro delle Mamme, Neonato, Puericultrice
La mia esperienza con “l’indispensabile” Virginia inizia appena tornata dall’ospedale dopo un parto cesareo.
Io 44 anni ed il mio compagno 53, con una vita passata a pensare a se stessi, al lavoro ed alla carriera.
Questo figlio da un lato “ un regalo inaspettato” e dall’altro “un cambiamento enorme” a cui non eravamo preparati, sopratutto io.
Ho contattato Virginia prima di partorire (dietro consiglio di una amica) e la decisione di chiedere il suo aiuto è stata la migliore che potessi prendere.
Virginia è stata una luce, un faro ed una guida in un momento di buio assoluto.
Con la sua calma, la sua serenità ed i suoi preziosi consigli abbiamo iniziato un nuovo cammino e siamo riusciti a dare una routine al nostro bambino ed alla nostra nuova vita in tre ma sopratutto grazie a lei abbiamo acquistato fiducia in noi stessi e tutto ciò che sembrava insormontabile è diventato naturale.
Grazie tante Virginia, resterai sempre nel nostro cuore!
Alessandra, Vincenzo ed il piccolo Andrea
da Virginia Mereu | Dic 26, 2014 | Aiuto per la mamma, Alimentazione neonato, Alimentazione-neonati, Allattamento, Allattare, Coliche neonati, Dopo il parto, Esperienze di mamme, Latte materno, Massaggio neonato, Neonato, Puericultrice, Puerpera, Puerperio, Sonno neonato
Il pianto del neonato
Il pianto del neonato è una delle ragioni di forte ansia da parte della mamma, perché mette in crisi tutte le certezze e mette in atto, da parte di tutte le persone circostanti, dei consigli, modi di fare, azioni, atti a farlo smettere.

Pianto del neonato
Il pianto però è l’unico mezzo che il neonato conosce per esprimere un disagio, un bisogno, un dolore, una necessità, insomma è una richiesta di aiuto ed è per cui importante che la mamma, il papà e chi ruota intorno a lui, si metta in ascolto per comprendere questa richiesta.
Vediamo insieme quali possono essere le cause.
Il pianto del neonato causato dalla fame
La prima è senza ombra di dubbio la fame, il neonato in questo può passare dal sonno, in pochi istanti, al pianto disperato, e non appena viene messo al seno, nel caso di un allattamento materno, o al biberon per quello in formula, il suo pianto cessa e se siamo fortunate a fine poppata si addormenta nuovamente fino a quella successiva.
Altro aspetto sono le quantità di latte, premesso che ogni bimbo ha le sue caratteristiche, date dalle settimane di gestazione della gravidanza: possiamo avere un bimbo prematuro, un neonato di due chilogrammi e trecento nato a termine , o un bimbo di quattro chilogrammi, non possiamo metterli sullo stesso piano, poiché le loro esigenze sono di gran lunga diverse.
Comunque sia dobbiamo essere certi che la quantità di latte che sta assumendo sia quella corrispondente alle sue esigenze.
Quando abbiamo un neonato allattato con latte in formula, il biberon ci fornisce immediatamente la risposta, ha preso 60 ml o 120 ml , quando c’è un allattamento a richiesta però dobbiamo essere più attente.
Per prima cosa il bimbo all’ inizio starà al seno dai trenta ai quarantacinque minuti, perché deve ancora imparare ed ancora perché può addormentarsi spesso. Dopo però, quando il piccolo si staccherà dovrà passare almeno un’ora e tre quarti minimo per la poppata successiva, altrimenti se i tempi sono più stretti, chiediamoci perché.
Un’ altra possibilità di pianto può essere il fastidio di sentirsi sporco, con la popo’ al sederino, od ancora di sentire troppo caldo, o al contrario avere freddo, poiché i neonati hanno un maggiore bisogno di calore, specie se sotto peso.
Altro aspetto molto spesso sottovalutato è la digestione, spesso i neonati, ma anche i lattanti, cioè i bimbi dopo i quaranta giorni, in entrambe i casi di allattamento, con una esigenza maggiore per quelli allattati con latti in formula, hanno bisogno di fare dei ruttini, questo può accadere anche dopo un’ora dalla poppata, cioè il piccolo aveva mangiato e dopo un po’ si era addormentato, ma si risveglia piangendo, in quel caso, prima di pensare a chissà quale problema, possiamo prenderlo in braccio, dare qualche colpetto dietro la schiena, cercando di rassicurarlo che va tutto bene e che siamo li per lui ed aspettare che questo ruttino esca.

Pianto Neonato
Il pianto del neonato causato dalla stanchezza
Altro aspetto del pianto inconsolabile del bimbo può molto spesso essere la stanchezza che non gli permette di lasciarsi andare al sonno.
Quante volte a noi adulti capita di essere troppo stanchi, o ancora pieni di emozioni e stimoli e pur avendo molto sonno non riusciamo ad abbandonarci. Ecco la stessa cosa accade ai neonati od ai lattanti, presi in braccio da più persone, vezzeggiati, o sottoposti a stimoli forti e per tanto tempo, oppure sottoposti a rumori, colori ecc.. Questo problema accade più frequentemente di quanto pensiamo.
Un neonato, un lattante di tre, quattro mesi, hanno bisogno di andare a dormire o quanto meno essere messi nella loro culla per potersi rilassare ed entrare nel sonno serenamente.
L’errore è proprio nei tempi, e quando si aspetta che lui ci dia cenni di stanchezza è per lo più troppo tardi, specie per alcuni bimbi, quelli più ”vispi”.
Andando avanti, parlando sempre di pianto del neonato, una importanza rilevante ha quello dovuto alle coliche gassose, i bimbi ritraggono le gambine e se mettiamo la mano sul pancino sentiamo dei rumori, dei movimenti. Cosa fare in questi casi ? Mai perdere la speranza, ce la possiamo fare e, soprattutto, diciamolo al nostro piccolino, tenendolo in braccio, cercando, se ce lo fa fare, un massaggino al pancino in senso orario, per aiutarlo a fare ”puzzette”.
Mettiamolo a pancia in sotto poggiandolo sul nostro braccio, ma soprattutto diamogli conforto tenendolo stretto a noi.
Molto spesso in questi casi i pediatri consigliano fermenti lattici con probiotici e devo dire che molti bimbi provano giovamento, se dati con costanza.
La cosa migliore però in quei momenti è non essere sole, ma avere qualcuno che con noi condivida il momento critico, il papà, una puericultrice, che attraverso la sua professionalità sappia sostenere mamma e neonato, o una persona amica, una zia non invadente.
Spesso il pianto del neonato avviene alla sera e, a volte, se non lo si capisce subito, si protrae fino a notte alta, momento in cui, stremato e sfiancato, crolla nel sonno per poi svegliarsi nuovamente a ridosso della poppata successiva.
Quando tutto ciò accade, non è per vizio, come spesso viene detto, ma perché il piccolo ha bisogno di far uscire tutta la stanchezza, lo stress accumulato durante la giornata.
La cosa migliore in quei casi è mantenere la calma, contenerlo attraverso l’abbraccio, rassicurandolo che siete lì per lui o lei, insomma più che arginare e spegnere questo pianto , accoglierlo e consolarlo.
Alle volte è davvero dura, non ci sono dubbi, poiché, se è vero che una mamma deve imparare a comprendere il linguaggio del suo bimbo, è altrettanto vero che il neonato ha bisogno di ambientarsi ed adattarsi, come e molto più di noi, ma con una buona dose di pazienza ed amore senza dubbio avremo dei risultati incredibili e quelli che nei primi giorni erano pianti inconsolabili diverranno presto momenti di gioia incredibile.
da Virginia Mereu | Ott 9, 2013 | Aiuto per la mamma, Alimentazione neonato, Alimentazione-neonati, Allattamento, Allattare, Articoli principali, Dopo il parto, Doula, Esperienze di mamme, Neonato, Puericultrice, Sonno neonato
Ciuccio si, ciuccio no!
La maggior parte delle neomamme, quando facciamo il primo incontro di conoscenza per stabilire se posso affiancarle al rientro a casa dopo il parto, mi fanno tante domande:
– Cosa ne pensa del ciuccio?
– Il bambino vorrei che fosse fin da subito nella sua stanza è giusto?
– Faccio bene a credere che se non lo prendo in braccio lui si abitua a stare da solo?
– Come posso fare per far si che si addormenti senza il mio contatto?
– Cosa pensa dell’allattamento a richiesta, ad orario?
Queste sono domande che più frequentemente mi rivolgono le mamme.
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