Bonding

Bonding

Che cos’è il bonding?

Bonding

Bonding

Negli anni questa parola l’abbiamo sentita, magari di sfuggita, oppure non ne sapevamo il significato e per non fare brutte figure non abbiamo chiesto.

Ora però, con grande rispetto vorrei cercare di spiegarne la provenienza ed il significato.

In inglese bond significa attaccare, vincolare, cementare, incollare; il bonding è infatti il processo di formazione del legame tra i genitori ed il loro bambino.

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Iris Paciotti – Voglia di raccontare

Iris Paciotti – Voglia di raccontare

Voglia di raccontare

Un ringraziamento particolare devo farlo alla Dott.ssa Iris Paciotti che nel suo sito, di recente pubblicazione, ha scritto qualcosa su me e sulla professione di doula, che riporto in versione integrale.

Per chi volesse visitare il sito questo è il link: http://www.vogliadiraccontare.it

Fino a poco tempo fa, pur essendo pediatra da oltre cinquant’anni, non conoscevo e non avevo mai sentito pronunciare la parola  doula e men che mai quale ne fosse il significato.

E’ stato l’incontro con Virginia Mereu che ha chiarito la mia ignoranza in merito e che mi ha fatto scoprire questa figura così preziosa. Infatti, dietro questa parola si apre un mondo ricco di valori e di significati profondamente umani e tradizionali.
La doula è una donna già madre che si prende cura di tutto ciò che riguarda, dal punto di vista pratico ma soprattutto umano, il periodo perinatale che comprende quindi la gravidanza, la nascita, l’allattamento e tutto quanto c’è da amministrare riguardo al neonato e a coloro che gli sono intorno.
Quando nasce un bambino, c’è un gran movimento intorno a lui, un gran da fare non sempre sereno e armonioso. Tutti hanno da dire o da suggerire qualcosa. Ecco, la  doula è la figura umana e professionalmente  preparata che può fornire un validissimo aiuto sdrammatizzando un evento che dovrebbe essere vissuto nel modo più sereno e armonico possibile.
La doula mette a disposizione la sua conoscenza ed esperienza per assistere  dolcemente e saggiamente uno degli eventi più belli ma anche più impegnativi e complessi della vita familiare: l’arrivo di una nuova vita.

Neonato

Neonato

Considero veramente preziosa questa figura femminile che, con amore e professionalità, si muove con discrezione, che non invade, ma che fornisce con delicatezza consigli e indizi per un cammino  privo di ansia per la madre e per i suoi familiari. Questo cammino deve essere tranquillo, sereno, fiducioso riguardo alle forze della natura, ricco di armonia, di gioia, di tenerezza ma soprattutto privo di quell’ansia che fa da ostacolo al godimento di uno degli eventi più belli vissuti dagli esseri umani: la nascita.
Tutto questo ho scoperto avvicinando la  doula Virginia Mereu che da anni fornisce la sua opera così preziosa a Roma.
Non mi resta che dire grazie Virginia per questo mondo incantevole che mi hai fatto conoscere mentre ti esorto a  continuare così perché l’umanità ha sempre più bisogno di chi le fornisca dolcezza, sensibilità, pazienza e amore per il lavoro che fa.
Sempreché  vogliamo chiamare lavoro avere il privilegio di prendere fra le
mani un neonato!

Iris  Paciotti

…e dopo il parto?

…e dopo il parto?

Quando una donna scopre di aspettare un bimbo, quando capisce che dopo nove mesi la Fotolia_17650535_XS-300x200sua vita cambierà radicalmente tutto muta.
Comprende solo allora che avrà il suo piccolo neonato tra le braccia di lì a poco,  forse non lo aveva mai raffigurato questo quadretto dentro di lei, dopo il primo momento di emozione, entusiasmo, di sconvolgimento, di apprensione, alle volte di paura, di grandi sentimenti contrastanti , iniziano le prime domande ,  l’ho cercato, ma forse non lo volevo veramente, ed ora cosa accadrà del rapporto con il mio compagno? Diventerò mamma senza essere più donna? O amica? O amante? cosa sarà di me? Come farò ad affrontare questa nuova condizione? Sarò una brava mamma? Come posso fare per affrontare al meglio tutto ciò?
Essendo una donna, la futura mamma, inizia pensare, all’organizzazione, a guardarsi intorno, cosa hanno fatto le amiche, a chi si sono rivolte, insomma iniziano le ricerche, dove poter si preparare al grande evento.
Nella gran parte delle volte ci si organizza in coppia, si cercano posti da frequentare la sera o comunque anche il papà cerca uno spazio per accompagnare e sostenere al meglio la compagna, tutto ciò è bellissimo, denota il grande cambiamento che sta avvenendo nell’ambito della coppia e della famiglia.
Il contributo del futuro papà è fondamentale perché la mamma viva più serenamente questo periodo così delicato.
Inoltre c’è tutta la parte organizzativa della stanza del neonato,l’acquisto del corredino, della culla, della carrozzina, le ultime cose poiché le pubblicità rendono tutto assolutamente utile e indispensabile,  insomma si cerca di fare tutto al meglio e di non trascurare nulla.
Tutto ciò è senza dubbio molto bello, emozionante, e certe cose fanno si che questo periodo prenda forma, anche l’acquisto più banale può avere la sua importanza.
Poi, ecco che un giorno, magari inaspettato, accade tutto, le prime contrazioni, una perdita di liquido amniotico, il sogno diventa realtà.
A volte come lo si è immaginato, a volte molto meglio del previsto altre non proprio come lo si sognava, magari un cesareo d’urgenza, insomma ora il piccolo è nato davvero, cosa fare però, si è davvero pensato a tutto?
Molte volte la mamma torna a casa, e superato il primo giorno in cui il papà è con lei ad affrontare i dubbi e le incertezze, il papà torna al lavoro e la mamma? Rimane sola a casa! Il campanello della clinica per cercare aiuto non c’è, la sua mamma non è più  in grado di sostenerla costantemente, perché ha le sue problematiche, o abita lontana, le amiche ci sono ma hanno il loro lavoro e i bimbi e la casa da mandare avanti.
Insomma secondo la mia esperienza si parla molto della gravidanza e del parto e tutto ciò va benissimo, ma non si parla abbastanza del dopo, del bisogno che ogni mamma ha di essere sostenuta ed aiutata.
L’essere donna non è l’equivalente di essere mamma, la natura non a caso impiega 40 settimane per far nascere un bimbo e dare modo alla futura mamma di comprendere questa realtà.
Ancora troppo spesso sottovalutiamo questo aspetto dando grande importanza al prima alla gravidanza, al parto, ma sottovalutando il dopo-parto , lasciando ed accorgendoci troppo tardi di aver lasciato una mamma da sola, con la sua stanchezza e con la sua fragilità legata al periodo.
Impariamo a mettere nel nostro budget non solo la clinica , la carrozzina, ciuccio e monitor per ascoltarlo se siamo in un’altra stanza, ma usiamo una parte delle nostre risorse, anche quelle economiche, per avere al fianco una persona che ci dia un aiuto professionale con il nostro neonato.
Alle volte bastano pochi incontri e poca spesa per fare una sostanziale differenza , ed avere una mamma ed un bambino più sereni, l’alternativa può essere quella di farsela regalare dalle persone che tengono a voi.

I nuovi papà!

I nuovi papà!

E’ con grande piacere che nell’ ultimo periodo della mia professione  assisto  ad una Fotolia_16352266_XS-300x200evoluzione dei neo papà  nell’ambito della coppia.
Prima ad occuparsi del neonato era esclusivamente la neo mamma ora invece i papà vogliono partecipare attivamente fin dai primi giorni di vita del neonato, sia per quello che riguarda la parte pratica, cambio del pannolino, bagnetto, aiutarlo a fare il ruttino, che essere attivi e confortare il neonato nei momenti di sofferenza, pianto del piccolo, una bolla d’aria che si fa desiderare o un sonno che tarda a venire e che provoca nervosismo e problematiche serali.
Inoltre, sempre precedentemente,  a chiamarmi per avere informazioni sull’affiancamento al momento della nascita del neonato, erano esclusivamente le future  mamme, le quali si informavano su quale contributo poteva essere offerto loro da una educatrice perinatale , quale era il periodo di affiancamento che secondo la mia esperienza poteva essere necessario per poter  affrontare  con serenità il periodo post nascita. Ora lo fanno anche i papà.
La donna sentiva grande necessità di coinvolgere il proprio compagno, mentre il futuro papà delegava il primissimo periodo alla mamma, riservandosi di contribuire lui stesso in un periodo successivo, magari quando doveva montare la pista per le macchinine o addirittura sognando il momento in cui avrebbe accompagnato il suo campione all’allenamento di calcio.
Come si può immaginare, per le bambine andava anche in maniera peggiore, poiché molti di loro confessavano di non sapere dove mettere le mani ed il rapporto papà e figlia tardava a costruirsi con conseguenze non indifferenti nel periodo dell’adolescenza.
Tutto ciò con grande sofferenza da parte delle mamme, costrette in qualche modo ad essere sostenute solo da un mondo femminile.
Negli ultimi anni invece, ed in particolar modo in questo ultimo periodo è il papà che fa il primo passo, la chiamata per un affiancamento, o per una consulenza viene proprio da loro.
Mi è capitato per ben due volte questo mese che il papà si sia collegato sul web alla ricerca di un aiuto per sostenere la propria compagna, o che lo abbiano cercato insieme.
Questo trovo sia stupefacente ed anche se siamo molto in ritardo rispetto agli altri paesi europei stiamo davvero facendo dei passi avanti.
Questo cambiamento va sicuramente a beneficio dei piccoli neonati che possono contare maggiormente su di uno sviluppo armonico della loro crescita.
Bravi papà! Siamo sulla strada giusta e le mamme ringraziano!

Lorenzo diciotto anni dopo.

Lorenzo diciotto anni dopo.

Lorenzo diciotto anni dopo.

E’ con grande emozione e tanta gioia che riapro questa pagina dopo ben 18 DSCN2675-300x168anni, è già proprio la scorsa domenica, 26 dicembre 2011 abbiamo festeggiato la maggiore età di Lorenzo.

Abbiamo rivissuto con la mia carissima amica Letizia i nostri giorni con il pancione, poiché i nostri ragazzi sono nati con tre mesi e mezzo di differenza, a settembre la mia Silvia ed a dicembre il suo Lorenzo.

Quello che ha reso la nostra amicizia molto forte sono probabilmente quei mesi in cui abbiamo trepidato insieme per le nostre gravidanze, prima incerte, poi sempre più forti  dandoci forza a vicenda perché le cose si stavano normalizzando.

Al mattino facendo colazione insieme ed al pomeriggio riposando sdraiate sul suo o sul mio divano.

Poi finalmente la nascita della mia bimba Silvia dove accanto alle coccole del papà e della sorella Valentina e di me naturalmente Silvia poteva contare anche le braccia della zia Letizia.

A dicembre la nascita di Lorenzo, un’emozione grande, che ancora oggi  suscita in me un’infinita  dolcezza.

Ora poi sentirlo parlare della patente, vederlo lavorare con passione  nei momenti liberi dallo studio per acquistare questa benedetta moto è davvero una sensazione profonda.

E’ quasi inutile dire che l’amicizia tra le nostre famiglie si è intensificata nonostante il fatto che noi 2 anni dopo abbiamo lasciato la nostra casa di Roma di fronte alla loro e ci siamo trasferiti a Mentana.

Lorenzo e Silvia sono rimasti amici, grandi amici, i primi due anni trascorsi uno a casa dell’altro a giocare, a correre, a bisticciare, li ha veramente aiutati a crescere sereni  ed ora si vedono, si telefonano, si confidano e magari bisticciano ancora tra di loro. È  bello sapere che come noi due amiche Letizia ed io possiamo contare una sull’altra loro fanno altrettanto.

La cosa meravigliosa è sentire l’affetto incondizionato di un ragazzo così bello e simpatico che ho visto e in qualche modo ho aiutato a crescere insieme alle mie bimbe.

Grazie Lorenzo!!!

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