Puerperio
Il Puerperio
Il ritorno a casa
Il periodo del puerperio, ovvero quello delle prime settimane dopo il parto, può essere davvero impegnativo per i neo-genitori. Nel passato esisteva una presenza forte della madre della puerpera, o di un’altra figura femminile, in grado di sostenere la mamma e il papà che il più delle volte hanno poca esperienza su come crescere un neonato, e che una volta tornati a casa dall’ospedale vivono spesso un momento di smarrimento: oggi è più facile che ci si trovi soli con la propria creatura.
Il bisogno di avere, in queste settimane tanto delicate, una persona di sostegno che possa guidare, consigliare e rassicurare sui tanti dubbi legati alle esigenze del bimbo è particolarmente forte per la neo-mamma, che deve far fronte a notevoli cambiamenti ormonali e fisici proprio nel momento in cui la presenza del piccolo trasforma radicalmente la sua quotidianità, segnando il passaggio da una vita attiva, ricca di contatti sociali e lavorativi, ad un periodo tutto dedicato a scoprire e soddisfare le mille esigenze del neonato, con una responsabilità continua e un inaspettato grado di stanchezza.
Ma c’è di più: quando una donna ha un figlio, tende a tornare al vissuto della propria infanzia. I tanti ricordi possono suscitare in lei un particolare bisogno di sentirsi sicura e protetta, un bisogno che il più delle volte prova in questa fase anche il partner: e se questa esigenza cade nel vuoto, la coppia può sentirsi abbandonata e sola. Questo pesa ulteriormente sulla pressione che l’arrivo di un figlio già esercita sulla vita di coppia: cambiano i ruoli e i compiti, i ritmi della vita quotidiana subiscono un forte scompiglio e il livello di stanchezza può arrivare a livelli difficili da immaginare, specie quando gli orari delle poppate e i bisogni del piccolo non seguono i normali cicli del giorno e della notte.
E’ necessario da parte di entrambi un notevole sforzo per comunicare, per essere di sostegno, per offrire comprensione all’altro.
Il sostegno quotidiano
Il sostegno quotidiano a casa dell’educatrice prenatale, o doula
La presenza della doula è in genere preziosa anche in questo periodo, così delicato e importante per lo sviluppo della relazione futura tra la mamma, il papà e il bambino.
In particolare, la mamma può sentire con forza il bisogno di parlare con un’altra donna delle sue paure, delle preoccupazioni riguardo al neonato e alla sua vita, delle sue reazioni emotive e anche dei problemi di ordine fisico: la doula diventa una risorsa nei casi in cui non sia presente una figura parentale, o un’amica, in grado di assumere questo ruolo.
La doula è esperta nella cura del neonato, ed ha le risposte di cui la neo-mamma ha bisogno; può essere una guida preziosa per l’avvio dell’allattamento, per imparare a conoscere bene il bambino, insomma per partire con il piede giusto.
Per cominciare bene la mamma ha bisogno di avere tempo per il neonato – pensando in anticipo a trovare un aiuto per le faccende domestiche – ma ugualmente importante è avere sostegno, protezione e assistenza, almeno per il primo periodo; è questo il modo migliore per prevenire la depressione post-parto, che alcune donne sperimentano proprio a partire dal puerperio.
La doula, insomma, fa da madre alla madre, e non di rado anche al papà, per il quale questo primo periodo con il piccolo può a volte essere altrettanto delicato. Se sorgono dei conflitti all’interno della coppia può inoltre essere d’aiuto la presenza di una persona obiettiva, con la quale i partner possano discutere apertamente le proprie sensazioni e difficoltà.