Che cos’è il bonding?

Bonding

Bonding

Negli anni questa parola l’abbiamo sentita, magari di sfuggita, oppure non ne sapevamo il significato e per non fare brutte figure non abbiamo chiesto.

Ora però, con grande rispetto vorrei cercare di spiegarne la provenienza ed il significato.

In inglese bond significa attaccare, vincolare, cementare, incollare; il bonding è infatti il processo di formazione del legame tra i genitori ed il loro bambino.

E’ questo legame profondo, specifico, che permette di allattare, di cullare, di giocare con il proprio bambino, ma anche di proteggerlo, di non trascurarlo, di non abbandonarlo.

Il bonding secondo la mia esperienza

Il bonding secondo la mia esperienza e quella di tante altre donne che hanno avuto il dono della maternità, è un processo affettivo che può avere inizio già durante la gravidanza, quando la mamma scopre che dentro il suo corpo sta avvenendo un qualcosa che nessuno può vedere, ma che lei avverte come grande ed infinito.

Non c’è ancora la pancia, non ci sono i movimenti, ma lei avverte uno straordinario attaccamento al suo bimbo.

Bonding

Bonding

La condivisione con il proprio compagno è un momento unico straordinario, magico.

Il tempo passa ed ogni giorno è una scoperta diversa unica.

Ricordo che quando feci il mio test di gravidanza, non riuscii a pensare ad altro per giorni, tutto il mondo ruotava intorno al mio bambino ed a ciò che sarebbe stato, e lì iniziò il mio innamoramento.

La futura mamma trascorre il periodo della gestazione, accarezzando il proprio ventre, all’inizio piatto poi sempre più grande, parlando con lui, inventando molto spesso un nomignolo con il quale chiamarlo, un nome provvisorio, fagiolino, fagottino, ma che sicuramente si ricorderà per sempre.

Quello della nostra seconda figlia era “ Bodrillo” non ricordo come nacque questo nome così buffo ed insolito, poiché non avevamo voluto sapere il sesso, però ricordo che quando parlavamo della piccola nel pancione ci esprimevamo così, con tanto amore e tanta emozione.

Ogni mamma poi , in attesa di un bimbo, si accarezza la pancia, per qualsiasi cosa cerca di ripararla attraverso una mano, di proteggerla, proprio perché l’amore ed il senso di protezione è già molto forte in lei.

Il parto

Al momento del parto poi c’è questo bellissimo incontro molto sospirato, in cui non bastano solo gli occhi , la mamma ha bisogno di toccarlo di accarezzarlo di palparlo millimetro per millimetro, per esprimere attraverso questo contatto corporeo il suo amore e la sua presa di coscienza che ci sia tutto e al posto giusto.

Tutto intorno dovrebbe essere silenzioso, ovattato, protetto per far si  che questa meravigliosa intesa si compia e possa continuare.

Questo processo così semplice, ma al tempo stesso così complesso dovrebbe essere rispettato , favorito dal personale che invece si agita intorno distogliendo la mamma.

Come se non bastasse poi il bimbo viene allontanato dalla mamma per essere lavato, visitato e vestito e molto spesso messo al caldo in una culla termica, come se la sua mamma non fosse più capace di riscaldarlo.

Insomma questo momento davvero unico nella vita viene perso e gettato alle ortiche, per dei protocolli troppo spesso rigidi e inutili, perdendo così un momento irripetibile.

Quando inizia il Bonding

Secondo me il bonding, o attaccamento, inizia, come dicevo prima, con la consapevolezza di aspettare un bimbo,  si concretizza con il parto e prosegue nei giorni successivi e durante la crescita del piccolo.

Non posso e neppure voglio negare che ci possono essere delle eccezioni, a volte  con delle punte estreme che tutti conosciamo .

Alcune donne non sentono tutto ciò fin dall’inizio, ma necessitano  di tempo prima che questo attaccamento, o bonding, accada.

In questo contesto allora dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per recuperare questi momenti che sappiamo così intimi ed importanti.

Sicuramente un intervento da fare è “Non intervenire“, lasciare il più possibile che mamma e bimbo siano tranquilli da soli e che solo il papà possa inserirsi in questa unione.

Sono graditi commenti:

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