Sono trascorsi 12 anni dalla mia apparizione nel web con il mio sito doula; ed allora mi sono detta, “perché non effettuare un bilancio di ciò che è stato da allora, cosa mi ha dato in più e se c’è stata una evoluzione nella mia professione grazie anche a questo strumento.
Devo dire che l’analisi non è stata poi così veloce come credevo fosse.
Prendere atto che sono trascorsi ben 12 anni è sicuramente un buon punto di partenza.
All’inizio la mia decisione di mettermi in gioco non è stata semplice, ma fui incoraggiata ed aiutata molto proprio da una mamma, divenuta un’ amica, in occasione del mio affiancamento per la nascita del suo bimbo.
Posso dire che ci siamo davvero aiutate a vicenda: lei con il suo bimbo mi spronava a mettere a disposizione di altre mamme la mia esperienza, e soprattutto far conoscere questa professione ad un’utenza allargata che poteva venire attraverso internet ,poiché se ancora oggi ci sono delle difficoltà a far comprendere alle persone cosa possa essere un’educatrice perinatale 12 anni fa era davvero un’ impresa pionieristica.
Io da parte mia credo di averla sostenuta proprio in una fase bellissima , ma altrettanto delicata ,di mamma inesperta e di moglie.
Così un po’ per gioco e un po’ per sfida ho iniziato il mio percorso!
Nella mia esperienza professionale ho partecipato a molti incontri, dibattiti, seminari che mi hanno dato molto, che mi hanno formato sotto un aspetto cognitivo per essere un supporto ed un ascolto attivo, ma ciò che più mi ha fatto crescere sono state proprio loro le mamme, le esperienze fatte accanto a loro.
Ognuna mi ha donato una parte di se, che mi ha permesso di crescere ed essere accanto a loro in modo speciale,unico.
Ho riscontrato che pur avendo problematiche simili c’è un approccio diverso per ognuna.
Fin dall’inizio ho dato importanza particolare agli incontri prima della nascita del piccolo o dei piccoli, visto che sempre più spesso mi capita negli ultimi anni di affiancare mamme con dei gemelli, prima di tutto per capire se c’è un feeling , se, come dico io, parliamo la stessa lingua, secondo poi perché la mamma ha sempre più bisogno di aprirsi e di parlare delle proprie esigenze.
Una tra le prime domande ,che mi pongono verso la fine della gravidanza durante i nostri incontri è,” io non mi sento affatto serena, mi vedo appesantita, poco attraente ed a momenti senza energie.
Cosa c’è che non va in me?.
Se altre donne sono riuscite perché io non riesco?Cosa mi sta accadendo?, è così per tutte? potrò mai tornare come prima?”
Altre volte invece,quando l’affiancamento avviene dopo la nascita, le mamme mi raccontano il loro parto ‘’naturale’’, poi, tracciandone il racconto,scopriamo insieme che di naturale ha avuto ben poco, ma c’è davvero un grande bisogno di ripercorrere quei momenti e comprendere al meglio ciò che è accaduto. Altre dopo un cesareo d’urgenza, scoprono che devono sorridere poiché il bimbo è sano e forte e poco importa se hanno voglia di piangere o rimanere sole:il loro compagno, i parenti, gli amici si aspettano questo e non altro.
No! non c’è posto per la tristezza, il palcoscenico è aperto, tutti si aspettano un atteggiamento di felicità ,e se la mamma non ha il tempo di fare una doccia, dare un’occhiata allo specchio o fare un pasto decente, allora le tornando alla mente le belle immagini delle modelle del giornale e mi chiede” allora sono io l’incapace?, sono davvero un’ingrata, cosa mi sta accadendo se non riesco a gioire fino in fondo per questo bimbo meraviglioso? Se non riesco a riprendere la mia vita.” Perché tutto ciò, mi chiedono.

Io non mi stanco di ripetere che siamo abituate, infatuate e rapite dalle pubblicità , dalle interviste con vip con il pancione sicure di sé, impegnate nella carriera, presenti ed efficienti in tutto, o neo mamme bellissime, attraenti, con dei bimbi splendidi, floridi all’interno di una casa magnifica, ordinata, dove tutto sembra naturale e la vita scorre meravigliosamente.
Ma la realtà è un’altra e non devono per questo sentirsi diverse o inadeguate, questo da modo di aprire veramente uno spiraglio e di sentirsi come sono realmente, senza veli e soprattutto senza essere giudicate .
Sono trascorsi 12 anni, le mamme sono cambiate in questo periodo,sono più mature e non solo perché la loro età è maggiore, ora sono più consapevoli che farsi dare un aiuto, un supporto non significa essere meno mamme, o non capaci ma semplicemente voler essere per i propri bimbi mamme migliori, più serene e attente e questa mi sembra un traguardo davvero speciale.
Naturalmente la strada è ancora lunga da percorrere, ma io non sono stanca, anzi le mamme, ogni giorno mi danno la forza nuova per poterla percorrere, sarebbe bello un giorno sapere che ogni mamma abbia accanto a se una doula con la quale condividere un tratto del suo percorso di vita.

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