Il mio essere doula

Cosa significa per me essere una doula dopo quasi venti anni?
Quando ho iniziato questo percorso di affiancamenti alle future o neo mamme, non ero a conoscenza di questo termine, mi piaceva semplicemente essere un supporto poiché vedevo la difficoltà in alcune mamme di entrare in questa nuova esperienza di vita.
Il mio stare accanto alle mamme può avere tanti aspetti.
A volte mi capita di entrare in una famiglia tranquilla, dove la mamma ed il papà sono molto felici ed emozionati, magari un po’ imbranati, ma molto attenti al particolare e molto sensibili a tutto ciò che riguarda il loro piccolo, le cose scorrono semplici, il bambino è in genere sereno, tranquillo, dorme molto, mangia bene cioè si attacca al seno senza difficoltà e tutto procede liscio.
Altre volte invece i genitori hanno bisogno loro stessi di essere presi per mano e condotti passo passo.
Mi chiedono come fare a fargli fare il ruttino, ma anche se è meglio metterlo sul fianco destro o sinistro, insomma la loro incertezza e le loro ansie, la paura di fare qualcosa di sbagliato è talmente profonda che riuscire a far emergere il lato positivo e rassicurarli che quello che stanno facendo non può essere mai sbagliato vista l’attenzione che hanno nei riguardi del neonato, ma devono solo dare tempo al tempo e le cose andranno bene.
Non sempre però le cose sono così, mi sono capitate anche situazioni più impegnative, con la neo mamma caduta in depressione e papà all’estremo delle forze dove avevo bisogno di bilanciare l’intervento più sulla mamma che sul piccolo, prestando ugualmente molta attenzione al fatto che il bimbo aveva delle grandi coliche gassose con ripercussioni notturne non da sottovalutare.
Quando ciò accade, cerco di ascoltare molto la mamma trovando il giusto equilibrio tra l’esserle accanto e lasciarla agire da sola con il piccolo.
Molte volte, in questi casi, c’è da parte della mamma una mancanza di stima nei riguardi se se stessa, allora c’è bisogno di esaltare ciò che di bello la mamma produce sul suo neonato, ad esempio quando lo prende in braccio, o se piange e lo tranquillizza mettendolo al seno.
Alle volte invece sollevarla in un momento di grande stanchezza e lasciarla riposare senza farla sentire in colpa.
Essere un punto di forza è importante ma lo è altrettanto lasciare che i genitori agiscano da soli senza interferenze per renderli più indipendenti.

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