Il Neonato, questo sconosciuto

Portare dentro di se per nove mesi, il proprio bimbo, ci dà la sensazione di conoscerlo e di sapere che tutto sarà prevedibile e semplice.

Nelle ultime settimane, quando gli abbiamo parlato, quando alle nostre carezze o discorsi del papà lui ha risposto con un calcetto, questo ci ha fatto pensare: lo conosco, è  proprio il mio bambino.

Poi  il neonato viene alla luce, trascorrono due giorni o alle volte cinque, se si effettua un cesareo, ed ecco che si torna a casa dalla clinica.

Una volta entrati a casa tutto cambia, alle volte le mamme dicono, ma non è più lui, o lei, non lo riconosco più, sembra uno sconosciuto, cosa è accaduto!

Il neonato piange, sta attaccato al seno e quando tento di metterlo nel suo lettino si sveglia, e non riesce a riprendere sonno se non lo rimetto al seno perché accade tutto ciò?

La risposta è semplice ed al contempo difficile da comprendere.

Consideriamo il fatto che quando era nella nostra pancia era cullato nel liquido amniotico, massaggiato, non aveva la sensazione di fame o freddo, nessuno lo sollecitava per una cosa o un’altra, e si addormentava sereno al ritmo del cuore della mamma.

Ora improvvisamente tutto ciò è cambiato e lui ha bisogno di comprendere, lui ha semplicemente bisogno di essere rassicurato che la mamma gli è accanto, con delle modalità diverse, ma può contare su di lei e sul suo amore, può tornare ad avere fiducia in lei.

Non sarà sempre così, ma in questo particolare periodo lui ha essenzialmente ed inesorabilmente bisogno della sua mamma, della sua vicinanza e negargliela servirebbe solo ad alimentare insicurezza in lui

Con ciò vorrei rassicurare le mamme che dare questa presenza fisica ed affettiva al bimbo non significa essere con il seno un ciuccio del proprio bimbo, ma invece permettergli di andare verso il futuro serenamente.

 

 

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