“Aiutami a fare da solo” (Maria Montessori)

“Aiutami a fare da solo” (Maria Montessori)

“Aiutami a fare da solo” (Maria Montessori)

Questa bellissima frase di Maria Montessori mi accompagna ormai da molto tempo, dai tempi dello studio come Assistente  di Comunità Infantile con indirizzo Montessori, ma cosa vuol dire? ed è ancora attuale?

Partiamo però da una breve storia. (altro…)

Il primo corso per aspirante tata si è concluso.

Il primo corso per aspirante tata si è concluso.

NannyButlerAcademyEccomi di nuovo, dopo un mese di assenza per la mia partecipazione al corso per  aspiranti tata che mi ha impegnata dalla mattina alla sera.

Il corso è stato molto intenso, non soltanto per il numero di ore giornaliere, ma perché il mio compito era anche quello di far comprendere l’importanza di questa  professione e la responsabilità che essa concerne nei confronti del bambino e dei genitori.

Questa non è una professione per tutti, bisogna avere ben presente chi siamo e dove vogliamo andare, la dedizione nei confronti di un neonato o di un lattante è totale quando  ci viene affidato e non permette distrazioni o sconti.

Chi decide di intraprendere questa strada nella sua vita, deve avere ben presenti anche quali sono le sue competenze e dove si deve fermare per non sostituirsi a i genitori pensando che il proprio punto di vista sia quello giusto, rimanendo sempre un passo dietro di loro.

Il rispetto e l’amore,  queste sono le basi entro cui una tata deve muoversi e su cui ho basato la parte del mio corso.

Sono stata fortunata devo dire, ho avuto delle allieve molto sensibili, pronte, aperte al dialogo ed al confronto con cui ho potuto approfondire i temi della maternità, della genitorialità e del gioco in maniera capillare, i risultati sono stati: un corso acceso, in cui non sono mancati dibattiti, schieramenti, ma anche momenti di allegria e relax.

Grazie a tutte le future tata e buon cammino ad ognuna di voi.

Ciuccio si, ciuccio no!

Ciuccio si, ciuccio no!

La maggior parte delle neomamme, quando facciamo il primo incontro di conoscenza  per stabilire se posso affiancarle al rientro a casa dopo il parto, mi fanno tante domande:

–          Cosa ne pensa del ciuccio?

–          Il bambino vorrei che fosse fin da subito nella sua stanza è giusto?

–          Faccio bene a credere che se non lo prendo in braccio lui si abitua a stare da solo?

–          Come posso fare per far si che si addormenti senza il mio contatto?

–          Cosa pensa dell’allattamento a richiesta, ad orario?

Queste sono domande che più frequentemente mi rivolgono le mamme.

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Il momento della pappa!

Il momento della pappa!

Il momento della pappa!pappa1-150x150

Tante volte penso che i bimbi vengono troppo spesso sottovalutati e questo mi fa davvero soffrire.

Quando vengo chiamata per una consulenza per un bimbo che ha problemi di alimentazione o perché è iperattivo, al primo incontro facciamo un passo indietro con la mamma, mi racconta la sua gravidanza il parto ed il primo periodo di vita insieme a lui.

A volte rimango sorpresa perché c’è un grande desiderio di far crescere il proprio bimbo da una parte, ma i segnali che gli vengono dati  non sono per aiutare l’autonomia del piccolo, e sono contrastanti.

Il momento dello svezzamento , della prima pappa, è un traguardo importante anzi, guai a non immaginarlo così, però allo stesso tempo non si effettuano tutti i passaggi per far diventare davvero grande ed indipendente questo bimbo. Perché?

Il fatto stesso che il bambino non è più in braccio a noi, ma davanti a noi, non c’è più un biberon, ma un cucchiaino, e l’acqua , sono tutti segnali di cambiamento che incidono nelle vita di un bambino.

pappa2-150x150Il bicchiere? Ma non è troppo piccolo? Mi chiedono le mamme ! Se è pronto per la pappa perché non dovrebbe esserlo per un bicchiere?

Ovviamente di acqua nel bicchiere ne va messa pochissima, e possibilmente lo stesso deve essere piccolo, di vetro, come quelli infrangibili del caffè, poiché di lì a poco potrà lui stesso prenderlo da solo.

La pappa sarà accanto a lui, in modo che possa vederla, assaggiarla con le manine, anche impiastricciarsi, perché no? tutto questo gli darà modo, domani, con il suo cucchiaino, di cominciare a sperimentarsi .”Io posso”.

Abbiamo deciso che è pronto per la pappa? Allora è in grado anche di iniziare a fare piccoli esperimenti. Pensiamoci!!  Ed impariamo ad affrontarlo con modalità adeguate.

“Aiutami a fare da solo”, e non “fai tu per me”.

 

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